Il parquet flottante è un’interessante opzione nella scelta dei rivestimenti per la propria casa. Indicato per rinnovare una pavimentazione preesistente, questo elemento permette di donare un nuovo aspetto ad una stanza in modo semplice e veloce. La posa, il punto di forza di questo parquet, è rapida e non richiede particolari accorgimenti rendendosi perfetta anche per chi è amante del fai da te.
Perché scegliere un parquet flottante
La scelta del parquet flottante può essere dettata da molte ragioni, prima di tutto è un materiale pratico e comodo disponibile in diverse tipologie già assemblate. Molti negozi di arredamento o destinati al fai da te offrono numerosi modelli potendo quindi selezionare quello perfetto per le proprie esigenze. Tale ampia varietà è data dall’utilizzo di diversi tipi di legno, dai più pregiati nella parte superiore, ai più economici nella parte inferiore. I listelli vengono assemblati incollando diversi strati con fibre alternate per aumentarne la resistenza e creare lo spessore giusto per la pavimentazione.
Il grande vantaggio quindi è il costo contenuto combinato con una nutrita gamma di stili, essenze e disposizioni geometriche. Ma ciò che forse caratterizza maggiormente il parquet flottante è la possibilità di posarlo senza l’utilizzo di chiodi o di collanti, particolare che non solo permette di mantenere intatta la pavimentazione inferiore, ma facilita anche la posa degli elementi senza doversi rivolgere peraltro a professionisti nel settore. Molti tipi di parquet in vendita riportano sulla confezione anche il metodo corretto e semplificato per posarlo. L’unico accorgimento è l’impiego di un panno isolante da inserire tra il piano d’appoggio e il rivestimento in legno così da migliorare l’isolamento, appunto, e facendo meglio combaciare le due superfici senza scricchiolii o altri movimenti.
Come pulirlo?
Il parquet flottante solitamente è costituito da legno sovrapposto di buona qualità e così va mantenuto nel tempo. Nei primi anni dopo la posa, non richiede particolari cure poiché i trattamenti eseguiti preventivamente mantengono i loro effetti a lungo, tuttavia non va trascurato. Per una pulizia molto semplice si può utilizzare un panno in microfibra a secco oppure inumidito leggermente per rimuovere tutto lo sporco che può accumularsi.
Essendo un parquet, bisogna evitare di inumidirlo eccessivamente perché potrebbe andare incontro a spiacevoli deformazioni anche se i moduli sono progettati per contrarsi ed estendersi a seconda dell’umidità e delle temperature mantenendo una linearità pressoché intatta. In commercio esistono diversi detergenti non invasivi adatti al legno che possono essere utilizzati senza preoccupazione, basta rispettare le indicazioni contenute sulle confezioni e non eseguire cicli di pulizia intensa troppo frequenti. Una pulizia con un panno secco a settimana e una umida una volta al mese saranno sufficienti. Infine, sono utili gli olii per legno che vanno distribuiti sulla superficie per nutrire e far risplendere le fibre, ovviamente vanno utilizzati saltuariamente un paio di volte all’anno.
Parquet flottante: dove si può utilizzare
Può essere utilizzato in tutte le stanze della propria abitazione ma anche negli uffici, nelle sale riunioni o nei locali commerciali. L’unica stanza da evitare è il bagno dove l’umidità potrebbe potenzialmente creare dei problemi infiltrandosi all’interno dei moduli e causandone una deformazione. Questo rivestimento è posato di frequente durante le ristrutturazioni su una pavimentazione già esistente, è sufficiente che sia piana e in buono stato per garantire un effetto molto simile al parquet tradizionale ottenuto incollando o inchiodando gli elementi.